31 gennaio 2012

Serena Dandini, Dai diamanti non nasce niente, storie di vita e di giardini, Rizzoli, 2011

di Antonella De Maio

Partendo dal titolo che ripropone un verso di De Andrè (che prosegue con “dal letame nascono i fiori”), la Dandini ci conduce, attraverso un verde dedalo rigoglioso di citazioni di ogni genere, verso la scoperta di un modo di occuparsi di se stessi, della propria spiritualità e dell’ambiente, curando le piante, osservandole nel loro lento sviluppo regolato dai ritmi immutati della natura.

L’ascolto del tempo scandito dalle stagioni è uno stimolo alla pazienza e alla cura, oltre che a cogliere il valore metaforico della tenacia delle piante che sanno farsi strada nel mondo anche in condizioni ostili. Ecco quindi l’esempio dell’albero di cachi cresciuto “con pazienza e dignità” fra le macerie di Nagasaki o il Ginko biloba germogliato dopo un anno dal fungo atomico a Hiroshima che ora troneggia maestoso e imponente.

La saggezza della pazienza è racchiusa nella citazione di Rousseau “Amara è l’attesa, ma il suo frutto è dolce”.