1 febbraio 2012

Erri De Luca, Il peso della farfalla, Feltrinelli, 2011

di Amalia Mancini

Il testo di Erri De Luca “Il peso della farfalla” ci offre non poche riflessioni sulla vita. E’ una metafora sull’uomo, sulla sua presunzione, sull’errato rapporto tra lui e la natura.
Il suo stile è leggero, tanto che ci sembra , leggendolo, di volare sulle ali di una farfalla e insieme a questa, umile, ma fondamentale co-protagonista, sorvolare la triste storia del cacciatore e del camoscio.
La scrittura di De Luca ci restituisce tutti e cinque i sensi che siamo obbligati ad utilizzare per entrare nello spirito del racconto.
Sentiamo i profumi del bosco, del muschio umido di pioggia, l’odore dell’uomo e del suo infernale fucile, il sapore delle radici o quello del ”ciuffo di cima”, oppure il calore delle unghie degli zoccoli.
In questa sapiente commistione di sensi si dipana la storia che vede protagonista un uomo, triste e solitario e il re dei camosci, suo ambito trofeo.
Il camoscio lo sa, conosce le regole, si difende con arguzia, da re riconosciuto e stimato dalla sua comunità, con regalità impartisce al cacciatore e a noi tutti una significativa lezione.

Perfino una farfalla ha il suo peso nella storia!!!