Diario di Viaggio

Viaggio in Sicilia

Maggio 2014

di Matteo Bonsante

In pullman con tanti nuovi amici, in una limpida giornata di questa primavera, si corre lieti e pensosi verso la Storia, la Natura, il Mito. La Bellezza.

Giornate ampie, colme di sensazioni e di risorgenti ricordi si prospettano.

E subito il passaggio dello stretto, con Ulisse che ancora sembra aleggiare, tra Scilla e Cariddi, in ogni alitare di vento. E poi la maestosità dell’Etna e le sue larghe balze disseminate di palpitanti betulle. E i brontolii, gli sbuffi di zolfo e i vasti prati costellati di fiori, come tante gemme plasmate dal sole.

E sentirsi con i piedi immersi nel fuoco di Efesto e allo stesso tempo col cuore nell’alto dell’Olimpo.

Così è iniziato questo nostro viaggio nella terra di Sicilia, organizzato dall’Associazione ADIRT di Bari e guidati dalla mano ferma e carezzevole di Lucia Aprile e perché no? Condotti dalla guida distesa e sicura di Piero, l’autista del pullman.

E poi giù verso Siracusa e il suo Archimede, verso le sue Latomie e il suo Barocco, all’incontro di Antonello e di Caravaggio. Per conoscere finalmente dal vero la Venere Landolina.

Che si offre alla vista dell’ammiratore in tutto il suo splendore di donna [ma qui mi piace riportare ciò che scrisse Maupassant nel suo Viaggio in Sicilia nel 1885, pochissimi anni dopo il suo ritrovamento: “è la donna così com’è, così come la si ama, come la si desidera, come la si vorrebbe abbracciare”].

Ma anche Eschilo che, alcuni secoli prima, preannuncia con la sua Orestea, il perdono cristiano. Il superamento cioè della belluinità nascosta in fondo al cuore dell’uomo. Ahimè rimasti belluini e brutali per tanti versi ancora oggi.

E poi i tesori di Piazza Armerina che ci riportano ad una civiltà al massimo del suo splendore prima del crollo definitivo dell’Impero.

E tante, tante altre sensazioni ed emozioni… Senza dimenticare la composta brigata (generalmente tutti attempatelli), gli arancini, i cannoli, il buon vino, l’allegria, la spensieratezza e soprattutto, almeno per me, le granite di mandorle.

Si ritorna a casa con un senso di pienezza, un senso del tempo perduto e… ritrovato. E, purtroppo, con qualche piccolo malanno e… qualche chilo in più.

Grazie Adirt, grazie Lucia.