16 Aprile 2020

La pandemia Corona Virus

Da un articolo del “Fatto Quotidiano” di Maddalena Oliva

Questa giornalista ci riporta passi dell’intervista di uno dei più brillanti scrittori americani, David Quammen che in uno dei suoi libri, Spillover, già raccontava circa 10 anni fa tutto del “corona virus”.

Lo scrittore si è da sempre interessato di temi scientifici lavorando sul campo al seguito di scienziati in posti remoti dalle foreste tropicali al mare Artico. Il suo primo articolo riguardava le Zanzare. Questo suo libro, Spillover, è diventato un bestseller. In esso scriveva che la prossima  epidemia sarebbe arrivata da uno spillover, passaggio del virus da un animale, probabilmente un pipistrello, all’uomo. Il virus si sarebbe adattato nel pipistrello e il salto di specie sarebbe avvenuto in ambienti dove gli essere umani e gli animali sono prossimi.  Verosibilmente in un wet marcket cinese. Tutto prevedibile secondo Quammen. I virus di questa famiglia sono più capaci a riprodursi negli ospiti umani anche senza sintomi. Questa caratteristica ha contribuito alla diffusione dell’endemia. I primi focolai in Cina sono stati sottovalutati dalle autorità cinesi e anche da noi europei, Italia compresa. Lo scrittore dà molto peso ai cambiamenti che l’uomo impone all’ambiente. Più distruggiamo gli ecosistemi più smuoviamo i virus dagli ospiti naturali offrendoci a nostra volta come ospiti alternativi.

Le persone e i gorilla, i cavalli e i maiali, le scimmie e gli scimpanzè, i pipistrelli e i virus siamo tutti sulla stessa barca, siamo legati indissolubilmente gli uni  agli altri. Così rimarca lo scrittore. Riguardo ai pipistrelli, il fatto che siano mammiferi come gli esseri umani rende più facile la trasmissione da loro a noi. Inoltre i pipistrelli rappresentano 1/4 di tutte le specie di mammiferi sul pianeta: è naturale che quindi sembrino sovrarappresentati come fonti di virus. Inoltre vivono a lungo e tendono a rintanarsi i enormi aggregazioni,                      In una grotta potrebbero essere fino a 60.000 e questa è una circostanza favorevole a far circolare il virus. Infine il loro sistema immunitario è più tollerante alle estraneità presenti nel loro organismo rispetto ad altri sistemi immunitari. Il virus non torna dall’essere umano a loro, esso continua a risiedere nell’ospite anche dopo che l’epidemia scompare per ripresentarsi anche dopo molti anni.