6 giugno 2023

Antonio Pascale, “La foglia di Fico. Storie di alberi, donne, uomini“, Ed. Einaudi 2021

proposto da Roberta Ruggieri.

di Roberta Ruggieri

Il libro mi è piaciuto, la sua lettura mi ha procurato , come dice Cercas, “piacere e conoscenze”.

Pascali è un agronomo che, dal suo campo di lavoro, fa delle incursioni nella letteratura. Il suo campo è il mondo vegetale, che rispetta e vede in uno stretto rapporto col mondo degli uomini, rapporto che oggi più voci dicono fondamentale.

Il libro è formato da più racconti, ognuno intitolato ad una pianta, molto ben illustrata da Stefano Faravelli e presentata nelle sue caratteristiche fondamentali. Da queste caratteristiche si “ramificano “i temi della vita: l’amore, l’amicizia, il dolore, la gioia, stati d animo visti nell‘infanzia, nell‘adolescenza, nella maturità. L’io narrante è l’Autore stesso, che altri non è che l’uomo contemporaneo che, malgrado le tante conoscenze ed esperienze accumulate, o forse proprio per queste, è sempre più insicuro, dubbioso e senza certezze assolute. Accanto a lui una galleria di personaggi molto ben disegnati, raccontati con humor, registro che è presente in molte pagine e a volte si intreccia alla nostalgia.
La prosa apparentemente semplice e discorsiva, in realtà esprime concetti molto densi, presentati all’ interno di situazioni quotidiane. L’intento divulgativo, dove c’è, è sempre venato di verve campana, in un Autore che ritiene la scienza e le sue ricerche patrimonio di tutti e come tali da conoscere. Molte le citazioni, ironicamente riassunte nella pagina intitolata “officina”; vanno da brani musicali, testi scientifici, capolavori letterari, mentre immagini poetiche si intrecciano a termini botanici e a riflessioni sociologiche. Buona e originale prova di un Autore meridionale che, con altri intellettuali è impegnato in vari livelli, sempre guardando al sud come luogo dell’anima da cui partire, senza stereotipi e con consapevolezza.

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Breve nota a cura di Vanda Morano dopo l’incontro del gruppo di lettura

Martedi 13 giugno ci siamo incontrate presso la sede dell’Adirt per parlare del libro “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” di Antonio Pascale. La discussione si è rivelata molto animata e pertanto stimolante. Alcune ritengono originale l’escamotage di partire da dieci piante per raccontare storie (autofiction le definisce l’autore ) e temi fondamentali della vita. Pascale guarda il mondo vegetale con acuta prossimità e narra, talvolta anche con ironia, se stesso, l’amore, lo sconforto, l’insicurezza, l’amicizia, il rito di passaggio che comporta la morte e la rinascita. Lo stile, è stato detto, è semplice ma denso di significato.

Ad un gradimento entusiastico del libro si è contrapposta una valutazione più tiepida in alcuni interventi e una di rifiuto totale in altri. Si è sottolineata la mancanza di una unità di fondo e la presenza di tecnicismi pedagogicamente trasmessi che, insieme alle numerose citazioni letterarie, psicologiche, sociologiche e tanto altro, rendono l’effetto narrativo poco efficace.

Interessanti richiami alla storia dell’arte, alla Bibbia e alla medicina hanno arricchito la discussione.

Tutte le intervenute hanno sottolineato l’incanto degli acquerelli di Stefano Faravelli che emergono da antichi fogli manoscritti. Meraviglioso il frutto spaccato a metà e poggiato sulla foglia di fico! Meravigliosi tutti i disegni che sono essi stessi ‘racconti’!

L’incontro è terminato con un allegro arrivederci. Ci rivediamo dopo solo una settimana sulla terrazza della Officina degli Esordi in via Francesco Crispi per fare una valutazione complessiva sui libri letti in questo anno

Libri citati durante la discussione:

  • La città distratta” di Antonio Pascale.
  • La manutenzione degli affetti” di Antonio Pascale.
  • Il racconto onesto. 60 scrittori, 60 risposte” di Goffredo Fofi.
  • Un frammento alla volta. Dieci lezioni di archeologia” di Marcella Frangipane.
  • Breve storia dell’ombra. Dalle origini della pittura alla Pop Art di Victor” di I. Stoichita.

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Ancora una breve nota di Luciana Cusmano dopo l’incontro del gruppo di lettura.

Facendo seguito al nostro incontro di lettura di martedì 6 giugno, ho annotato alcuni articoli usciti sui giornali negli ultimissimi giorni, a riprova della larga diffusione data dai media in genere al rapporto natura/uomo, diffusione che rimonta ormai ad almeno un decennio, anche se oggi non potrei più citare (non li avevo appuntati) i nomi di quanti ne sono stati protagonisti:

  • G. Barbera, “La memoria del giardino“, in Domenica del Sole24Ore,11 giugno 2023
  • L. Tortolini, “Ma a cosa servono gli alberi?“, in Robinson del 10 giugno 2023
  • Festival delle culture del paesaggio, S.Severo (FG), giugno 2023

In particolare, l’articolo di Barbera é una recensione del bel libro “Il paesaggio in cammino” (Edifimi 2023) di Oliva di Collobiano, storica paesaggista che, insieme con Ippolito Pizzetti, forse il primo titolare sulle pagine del Sole24ore e dell’Espresso (in anni ormai lontanissimi), di una rubrica settimanale dedicata ai giardini, hanno contribuito a diffondere in Italia l’interesse per la natura – in tutte le sue forme ‘verdi’- nel rapporto con la specie umana. Su quegli stessi giornali il loro posto fu preso da Pia Pera, originale slavista approdata con molto successo alle stesse tematiche. Antonio Pascale, ottimo, ma non altrettanto originale nella scoperta del tema, divulgatore scientifico si è servito anche di note ricerche di stampo antropologico, etnografico, mitologico (v. le molte edizioni recenti delle ‘Metamorfosi ‘di Ovidio).

Fermo restando il mio mancato gradimento per le suggestioni filosofiche sparpagliate nel testo, l’intreccio tra generi diversi (in questo caso letteratura scientifica, autofiction, suggestioni new age)  è stato largamente apprezzato nell’ambito dello stesso Premio Strega in un passato molto recente, allorquando il libro di genere biografico dedicato da Emanuele Trevi ai suoi amici Pia Pera e Rocco Carbone è entrato anch’esso nella famosa cinquina.