Viandanza come “Recherche”

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VIANDANZA COME “RECHERCHE”

sabato 24 febbraio 2018,

ore 10.30 davanti al Castello Svevo

Percorso: Castello Svevo, Teatro Piccinni, Teatro Margherita, Teatro Petruzzelli, Via Sparano, ex Palazzo Gazzetta.

Attraverso i momenti belli o tristi della nostra vita, i luoghi della nostra città parlano di noi. Cosa evocano, in ciascuno di noi, certi luoghi del quotidiano? Quali sapori, profumi, immagini, suoni o impressioni attraverso i ricordi? Viene proposto un percorso personale che può essere modificato in itinere da quelli che si intrecciano e che provengono dagli altri partecipanti. Il tragitto può quindi modificarsi.

Per esempio nella mia vita, Teatro Piccinni significa il giorno del mio matrimonio nella sala blu del Municipio. Ma anche, essermi trovato lì per caso la sera del 28 novembre 1977 alle 20.30. Si videro alcune persone sbucare da Via Cairoli e attraversare di corsa il traffico di Corso Vittorio Emanuele. Uno cadde. Si chiamava Benedetto Petrone.

Sandro Catucci

 

Benedetto Petrone

 

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Grammatica della città: La Bari di Gianrico Carofiglio

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“La bellezza trascurata e un po’ agée di Murat continua a stupire in ogni suo scorcio. Girare tra le strade e le traverse murattiane porta automaticamente a rallentare il passo in cerca di punti di riferimento.
Per Guido Guerrieri questi approdi hanno una funzione quasi analgesica sui tumulti che lo agitano e le estremità caratteriali che lo contraddistinguono; se sistemare la scrivania del suo studio ha un effetto disciplinante, cucinare un buon piatto di pasta per sé è un atto d’amore, girare per Murat lo focalizza nel senso della fuga “ordinata”, e rappresenta una sorta di giustificazione, come a dire: “sto scappando, sì, ma lo faccio con metodo e criterio”, perché le strade di Murat formano quadrati precisi e imbrigliano Bari dandole una disciplina, appunto”( Micaela Di Trani, A BARI, I luoghi di Gianrico Carofiglio).
Sabato 25 marzo alle ore 10.30. Partiremo dal sagrato della Chiesa di S. Ferdinando, angolo Via Sparano/Via Abate Gimma. “La libreria preferita di Guido è un anomalo rifugio in via Abate Gimma. Carofiglio non ce ne svela mai l’ubicazione precisa, ma che sia dentro Murat è chiaro, data la facilità con cui Guido ci approda durante brevi passeggiate, in fughe dal lavoro e soprattutto nelle più romanzesche passeggiate notturne. E’ l’Osteria del Caffellatte .. “( Micaela Di Trani).
Proseguiremo, poi, per Corso Vittorio Emanuele, fermandoci davanti al Teatro Piccinni. Nuova tappa i Piazza Garibaldi  Casa dell’infanzia di Guido), da cui prenderemo Via Manzoni per girare in Via Putignani (Primo studio di Guido, prima di trasferirsi in Piazza Mercantile) e terminare Da El Focacciaro, in Via Cognetti, passando davanti al Petruzzelli, in prossimità del quale Guido abita in un appartamento al terzo piano, da quando Sara, sua moglie, l’ha lasciato.
La focaccia barese … è una delle cose più buone al mondo. … Ci sono quelle sottili e croccanti, quelle alte e soffici, quelle con l’aggiunta delle patate e del rosmarino e molte altre varianti. ..”(Né qui né altrove)

GRAMMATICA DELLA CITTA’: A spasso con Bona Sforza

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bona-sforza

Ci sono due maniere per visitare una città. La passeggiata turistica, di quartiere in quartiere, di monumento in monumento, e la passeggiata storica, di secolo in secolo, di stile in stile. I due approcci possono coincidere quando il quartiere è omogeneo( borgo antico), ma, più spesso, coesistono nella stessa strada costruzioni d’ogni stile e, nello stesso quartiere , edifici d’ogni tipo: una chiesa romanica e un palazzo eclettico, uno barocco e immobili Liberty. Questa diversità fa lo charme della passeggiata. Nella storia di Bari, come in quella d’ogni altra città, alcuni momenti sono più determinanti degli altri: in certe epoche, è tutto il tessuto urbano che si ristruttura(il borgo murattiano); in altre, e ciò accade più spesso, la città si rinnova per punti, in modo parcellare, ma alcuni tocchi possono cambiare la sua immagine generale. Basti pensare al Margherita o al Petruzzelli. Aggiornare, di secolo in secolo, gli strati successivi del paesaggio barese, è offrire al “promeneur” le chiavi di lettura per meglio comprendere e amare la propria città.

Sabato 3 dicembre partiremo alle 10.30 dalla Sala Murat in Piazza del Ferrarese per raggiungere alcuni dei luoghi legati alla figura di Bona Sforza e alla Bari rinascimentale colla narrazione di una studiosa di Bona, Chiara Manchisi.

Viandanza: Bari Bizantina

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Viandanza- ADIRT Sabato 16 aprile 2016, ore 10.30

BARI BIZANTINA

Bari bizantina_corte catapano

 

“Bisogna ammettere che l’arte è la sola porzione dell’eredità bizantina che esercita su di noi un richiamo immediato. Un’asserzione di questo genere non sarebbe stata vera cento anni fa e se è vera oggi la ragione è che il nostro gusto estetico si è allontanato dal naturalismo privilegiando in parte o in tutto l’astrazione”( Cyril Mango, La civiltà bizantina)

 

Interessante è, infine, un episodio storico relativo alla chiesa, narrato dallo storico Antonio Beatillo (Historia di Bari principal città della Puglia, 1637).

Pare che verso la fine dell’Anno Mille, in occasione dei matrimoni, fosse usanza per i parenti stretti della sposa accompagnarla all’altare con un vero e proprio corteo per le vie del centro storico. Per dare maggior lustro al giorno in questione, qualcuno – preso da sciocca vanità – iniziò a far accompagnare la propria figlia da qualche nobile locale: nel tempo questa usanza occasionale venne interpretata dalla classe nobiliare come un vero e proprio diritto irrinunciabile. Dice il Beatillo che “non piacque ciò ìr popolani, e per questo i primi di essi, vedendosi così aggravati, né havendo à chi ricorrere per giustitia, si unirono segretamente nella lor Chiesa, nominata allora la Madonna del Popolo, e stabilirono, che, nel primo sponsulitio da farsi, tenessero in detta Chiesa buon numero di gente armata, la quale, se dagli avversarij fosser lor fatta viole(n)za, uscisse arditamente di là, e ne facesse macello”.

Fu così che nel dicembre del 946 d. C., in occasione dell’ennesimo sopruso da parte di un nobile nei riguardi di una sposa, scoppiò una vera e propria sommossa popolare che portò all’uccisione di un gran numero di nobili locali. Da allora l’usanza si estinse e il nome della chiesa passò da Madonna del Popolo a Santa Maria del Buonconsiglio.

 

Partiremo alle 10.30 dalla Sala Murat in Piazza del Ferrarese per raggiungere la Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, passando per la Chiesa della Vallisa, di S. Michele, Palazzo Simi, Palazzo Dottula, la Corte del Catapano.

Bari bizantina_colonnato

VIANDANZA ADIRT: Grammatica della città.

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BARI DECO: fra Liberty e Razionalismo.

Lo stile déco fiorì durante gli anni Venti, un periodo che i francesi definirono “les Années Folles” e gli inglesi “gli Anni Ruggenti”.

 

L’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative Industriali e Moderne del 1925 a Parigi era una mostra sull’arte di vivere nel mondo moderno. Il più nitido segno distintivo dell’art déco è la sua geometricità, ampiamente derivata dal Cubismo. Tutto, dai fiori alla forma umana divenne angoloso. Il dominio del geometrico creò forme più audaci e più semplici. I soggetti che erano più adatti ad essere trattati geometricamente vennero talmente ripetuti da diventare la cifra stilistica dell’art déco. Uno di essi è il sole che sorge. Un altro aspetto importante dell’art déco fu la semplificazione e il ritmo “jazz”. Quelli furono gli anni dei grandi transatlantici e le linee curve e gli oblò, che li coratterizzavano, furono riportate alle forme dei palazzi e delle finestre.

Spesso il termine art déco viene usato per taluni indirizzi progettuali più “meditati” come quelli De Stijl o Bauhaus. Sotto la guida di Walter Gropius, con una ricerca analoga a quella cubista, gli architetti del Bauhaus spogliarono i loro edifici di qualsiasi ornamento, riducendoli a puri scheletri geometrici. Piani verticali, piani orizzontali, curve chiaramente definite, divennero contemporaneamente struttura e decorazione, e il geometrismo di base divenne più rigido col passare degli anni. Art déco e Movimento Moderno talora si sovrappongono, ma è impossibile dire dove finisca l’uno e dove cominci l’altro. Bari ne fu influenzata e conserva edifici costruiti negli anni Venti e Trenta che ne sono testimonianza. Sabato 21 novembre alle ore 10.30 inizieremo la nostra passeggiata da Via Crisanzio 48( accanto al Palazzo Enel), proseguendo per il Palazzo ex Poste e Telegrafi

Ci fermeremo, quindi, nel negozio di Antiquariato “Personé”( via Putignani 130) che ha alcuni mobili déco, proseguendo per Via Sparano dove i negozi di Herté, Sephora e HeM( ex Rinascente) sono begli esempi déco. Ci dirigeremo verso il Barion, splendido “transatlantico” in muratura per approdare, attraverso il lungomare Di Crollalanza che con le sue curve coniuga lo stesso linguaggio, al nuovo Albergo delle Nazioni.

Ciao a tutti, Sandro Catucci

bari deco 2

 

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VIANDANZA ADIRT

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QUATTRO PASSI NELLA MEMORIA: vecchi cinema di Bari.

 

 

Il percorso inizierà alle 10.30 di sabato 17 ottobre, davanti alla Pasticceria Boccia in Corso Sonnino 33, vicino all’ex Cinema Impero. Proseguirà verso la ex Casa del Soldato in Piazza Nicola Balenzano, il Cinema Oriente, Il Kursaal Santalucia, Il Margherita.

Quindi, passando per Via Argiro, ci dirigeremo verso Via Sparano e Piazza Umberto, luoghi del Cinema Umberto. Il percorso si concluderà al Jolly (in un cortile di Via Sagarriga Visconti), dopo essere passati davanti al Royal (ex Lucciola).

Un saluto a tutti, Sandro Catucci

Senza titolo

 

 

 

CINEMA UMB

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La viandanza

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La Viandanza

di Mimmo Bavaro

La viandanza…
In un film di Alessandro Blasetti del 1942 il protagonista, un rappresentante di dolciumi, per una serie di circostanze imprevedibili, evade dalla sua routine, “vivendo” per un po’ di ore in aperta campagna, a contatto con la natura, apprezzando i sapori genuini, le cose semplici…
Tutto accade per aiutare una ragazza poco fortunata in amore… il ritorno in città, al solito ritmo, sarà traumatico… Quattro passi fra le nuvole (1942) di Alessandro Blasetti. Prosegui la lettura…

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